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«La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare». Questa frase di Octavio Paz, poeta e scrittore messicano, rappresenta l'autobiografia di Gianni Rivis, partito da Digoman nel lontano 1958 approdato prima a Schio, poi all'Agip come geologo di cantiere e, incarico dopo incarico, porta la sua opera i cinque Continenti, ricoprendo incarichi sempre più impegnativi e prestigiosi. A Gianni va l'enorme merito di aver trasferito su carta le sue memorie, parte di un sapere, che altrimenti sarebbe irrimediabilmente perduto, tramandando ai posteri il racconto del suo trascorso lavorativo. Scorrendo le pagine si legge uno spaccato di storia e dell'evoluzione economica italiana nel secondo dopo guerra, ma anche dell'evoluzione tecnologica nella ricerca degli idrocarburi, e del petrolio in particolare, negli anni d'oro per tale ricerca.